L’uomo è il solo animale che lascia testimonianze dietro di se, in quanto è il solo i cui manufatti “richiamino alla mente” un’idea diversa da quella della loro esistenza materiale.

C’è un momento della nostra infanzia quando, come su una vecchia pellicola fotografica, rimangono impresse immagini, forme, costumi, suoni e canti di uno stile di vita che appartengono a generazioni passate.
Esse ti segnano inevitabilmente perché nel proprio inconscio se ne avverte già il distacco, l’allontanarsi, la consapevolezza di essere proiettati verso il nuovo.
Gli odori che ne caratterizzavano il tutto, quella piacevole sensazione dell’olfatto che si avvertiva nell’aria, sarà purtroppo l’unico mai più nuovamente percettibile …

L’Architettura nella sua piena autonomia può fare di tutto, ma dovendo intervenire là dove, una cosa, anche non materiale, ha perduto la sua funzione pratica, non può, giovandosi dei potenti mezzi oggi a disposizione, devastare, cancellare tutto ciò che appartiene ai rispettivi luoghi della nostra memoria. Essa, col compito di organizzare lo spazio rispetto all’uomo intero, non può sottrarsi dal racconto delle nostre origini attraverso la forma

… Dal pagliaio, come rimessa degli arnesi da lavoro nei campi e all’occorrenza come rifugio durante le intemperie, al cumulo di paglia, sempre a forma conica, ammassato intorno a un palo, all’aperto …

… Ancora … forno tutto in pietra, a cupola, con apertura semicircolare …

… Cesti di varie forme e dimensioni intrecciati a mano dagli stessi contadini …

… Infine macerie a secco in pietra viva del posto, per il contenimento dei naturali terrazzamenti del terreno.

Un suggestivo scenario in perfetto equilibrio tra le rispettive funzioni, con la presenza vigile ed attenta delle varie attività rurali …
… ATTENZIONE!!!.. ad oggi lo scenario è tutt’altro che suggestivo … la storia è ferma a 30-40 anni or sono …